Anche in Medicina Veterinaria la Geriatria è una realtà (cani e gatti anziani rappresentano il 30-40% dei nostri pazienti) e grazie ai progressi in diagnostica, prevenzione, terapia ed alimentazione, oltre all’aumento di attenzione del proprietario, l’aspettativa di vita è praticamente raddoppiata negli ultimi decenni.
L’invecchiamento non è una malattia, ma una progressiva diminuzione delle riserve adattative dell’organismo con diminuzione delle capacità di recupero e conseguente maggior suscettibilità alle malattie. Questo renderà più difficile per l’organismo recuperare la condizione di benessere iniziale e ci sarà una condizione di crescente disabilità con declino cognitivo e malattie croniche a forte impatto sulla qualità di vita.
Sulla base di questo concetto i proprietari, sempre più attenti alla qualità di vita del loro amico a quattro zampe, possono oggi riconoscere nel paziente anziano i segni di fragilità:
- Perdita di peso (decadimento della condizione corporea complessiva)
- Riduzione del livello di attività generale (affaticamento)
- Diminuita performance cognitiva e mnemonica
- Problemi comportamentali socio-relazionali
- Dolore e difficoltà di movimento
Il cervello è uno degli organi che maggiormente risente dei fenomeni di degenerazione e infiammazione, alla base del declino cognitivo e mnemonico, tipico dell’invecchiamento cerebrale e, ancor più, di quello patologico, come la sindrome della disfunzione cognitiva o demenza senile considerata la controparte canina della forma precoce della malattia di Alzheimer umana. I sintomi, spesso accompagnati a fobie e stato ansioso intermittente, sono:
- Disorientamento
- Interazioni sociali alterate (famiglia, altri animali, ambiente)
- Abitudini eliminatorie inappropriate
- Attività generale/motoria alterata
Riconoscere i segni di fragilità dell’animale anziano e migliorare/ripristinare le funzionalità residue dei diversi apparati, sono strategie vincenti per contrastare in fase precoce le malattie dell’età geriatrica o ritardarne la progressione quando clinicamente evidenti.
Segnalate al vostro veterinario questi sintomi (anche con l’aiuto di video), si possono effettuare indagini diagnostiche mirate per individuare patologie metaboliche associate e poi impiegare terapie adeguate (antinfiammatori, antiossidanti e integratori ad effetto neuroprotettivo) in associazione a strategie quotidiane:
- Casa a misura di anziano (arricchimento ambientale/giochi, gradini con antiscivolo, rampe/scale per salire in auto o sul divano, ciotole accessibili, materassini ortopedici)
- Feromoni di appagamento canino
- Rieducazione motoria ed esercizio fisico
- Interazioni sociali
- Allenamento cognitivo (stimolazioni tattili, visive, olfattive, gustative)
- Affetto positivo
- Incentivazione dell’autonomia
- Stimolazione di nuovi apprendimenti (nei momenti in cui il cane è più attivo)