La gravidanza nella gatta, tutto ciò che c’è da sapere !
La gravidanza nei gatti, o meglio il parto, come in tutti i mammiferi, è l’insieme dei processi naturali o delle operazioni ostetriche per mezzo dei quali avviene l’espulsione o l’estrazione del feto e degli annessi fetali.
Il parto viene distinto in tre stadi: un primo stadio caratterizzato dalle contrazioni uterine inapparenti e dalla dilatazione della cervice, un secondo che include l’espulsione dei feti attraverso la cervice completamente dilatata e un terzo stadio che comporta l’espulsione delle membrane fetali. Il parto viene definito eutocico quando si svolge spontaneamente, distocico quando avviene con difficoltà.
La prevalenza delle distocie nella gatta varia dal 3,3 al 5,8%. La conoscenza delle normali caratteristiche del parto è necessaria per il pronto riconoscimento delle distocie. La mortalità dei gattini è direttamente correlata alla durata del parto; quando la durata complessiva oltrepassa le 24 ore la mortalità neonatale è elevata e aumentano anche i rischi per la gatta.
Durata media della gestazione nei gatti:
I stadio: 2-12 ore
Intervallo inizio II stadio – primo nato: 1-4 ore
Intervallo fra i singoli nati: 10min-2 ore
Durata totale II stadio: <10 ore
Tempo totale dall’inizio del I stadio: 4-42 ore
Dopo aver valutato che si tratta di un parto distocico la possibilità di risoluzione includono la terapia farmacologica, l’assistenza manuale o l’intervento chirurgico.
A seguito della gravidanza nei gatti, in corso di parto spontaneo, dopo le prime cure, la madre avvicina il neonato al proprio corpo indirizzandolo verso la mammella. Il contatto con la superficie corporea materna e con quella di altri cuccioli permette al neonato di correggere progressivamente la propria ipotermia.
Nel box parto deve essere assicurata un’adeguata temperatura ambientale per impedire l’eccessiva dispersione di calore del neonato e il protrarsi dell’ipotermia neonatale; la temperatura ambiente dovrebbe inoltre essere regolata in base all’età neonatale:
T° box parto:
Al parto: 31-32°C
I settimana: 27-32°C
II-III settimana: 24-27°C
Dalla IV settimana: 20-24°C
Dopo la gravidanza dei gatti è molto importante prestare attenzione al peso dei gattini al momento del parto. Questo è un fattore molto importante e spesso sottovalutato; fornisce indicazioni sullo stato di nutrizione, influenza la vitalità alla nascita e la capacità di contrastare l’ipotermia e di mantenere l’omeostasi glicemica nonché la resitenza alle infezioni neonatali.
Nel gatto un peso alla nascita di 90-110gr è considerato normale ma vi sono comunque differenze fra le razze così che per il gatto orientale il peso alla nascita è in media di 75-80 gr mentre per il Maine Coon la media è di circa 120gr.
Anche l’uniformità di peso nell’ambito della stessa cucciolata è importante: i neonati non dovrebbero avere fra loro differenze di peso superiore al 25%.
La valutazione del peso andrebbe eseguita prima della prima poppata con bilance in grado di misurare anche piccole variazioni di peso.
A seguito della gravidanza nei gatti l’assunzione del colostro subito dopo la nascita riveste notevole importanza e assolve numerose funzioni. I neonati di normale vitalità cercano la mammella subito dopo la nascita, sono in grado di attaccarsi al capezzolo e poppano attivamente e con vigore con un efficiente riflesso della suzione e della deglutizione.
La permeabilità intestinale alle macromolecole del colostro è massima nelle prime 3-4 ore e si esaurisce entro le 12-24 ore dopo la nascita; nella gestione dei gattini è quindi importante osservare che tutti i nati abbiano poppato nelle prime ore dopo la nascita o almeno entro le 24ore successive.
In tutti i casi di assistenza al parto è necessario osservare il comportamento materno; a seguito della gravidanza nei gatti, infatti, le femmine con normale attitudine forniscono adeguate cure dopo l’espulsione di ogni singolo feto.
Queste consistono nella liberazione del neonato dalle membrane fetali, nella recisione del cordone ombelicale, nel lambimento della regione nasale e della bocca con rimozione del muco per favorire l’inizio della respirazione, della cute e della regione ano-genitale per stimolare l’urinazione e defecazione.
I comportamenti anomali possono essere riassunti in tre tipologie:
-disinteresse materno
-comportamento iperprotettivo
-aggressività/cannibalismo
e sono attribuibili ad ambiente, partoriente e neonati.
Le cause legate all’ambiente comprendono
-sovraffolamento
-promiscuità
-presenza di fonti di disturbo ed eccessive manipolazioni dei neonati.
Le cause associate alla partoriente includono
-caratteristiche genetiche
-età (gatte troppo giovani o troppo vecchie possono avere scarso interesse per i neonati o presentare cannibalismo ricorrente)
-carriera riproduttiva (alterato comportamento materno più frequente nelle primipare)
-temperamento (gatte molto nervose si disinteressano ai neonati, li spostano di frequente e hanno atteggiamenti aggressivi nei loro riguardi)
-stato di salute.
È inoltre opportuno ricordare che, nei gatti a seguito di una gravidanza con taglio cesareo, nella fase di risveglio postchirurgico, le gestanti possono avere un comportamento materno alterato e devono quindi essere attentamente sorvegliate.
Le cause imputabili ai neonati riguardano la numerosità della cucciolata (sia in caso di elevata numerosità dei cuccioli, sia in caso di singoli nati si può manifestare disinteresse materno o cannibalismo) e il grado di vitalità neonatale (in caso di gattini poco vitali il disinteresse materno o anche l’eventuale cannibalismo è da considerarsi fisiologico).